a cura dell’Avv Elisabetta Meggiorin Head of Big Data Management Gm24Italia

NO, alla violenza sulle donne e NO allo stalking. SI, alla tecnologia che supporta la lotta alle piaghe sociali, ci rende libere e indipendenti di essere quello che vogliamo e quando lo decidiamo noi.

Un pezzo, questo, da femminista? No, un “pezzo” contro questi “presunti uomini” o, in generale, contro tutti gli stalker che pensano di poter disporre della vita altrui, di qualsiasi sesso si parli. Un pezzo, questo, per sottolineare l’importanza sociale dell’innovazione, che non leva, ma che dà, e tanto, anche a costo di rinunciare alla propria privacy.

Apprendiamo, infatti, e con piacere, dell’arresto avvenuto recentemente di uno stalker che perseguitava la ex compagna incinta.

La signora, con uno solo click, ha attivato lo Smartwatch Angel e ha avuto il coraggio di affidare la sua sicurezza all’integrazione perfetta fra tecnologia e uomo, in una perfetta sincronia d’orchestra.

Il varo del progetto Mobile Angel, lanciato lo scorso 30 novembre dall’Arma dei Carabinieri di Napoli (oggi esteso anche a Milano e Torino) insieme con la Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist International, ha dato i suoi frutti. Gli orologi, consegnati alle vittime di abusi, sono collegati con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri del capoluogo di riferimento e (oltre a permettere una linea dedicata della Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri) sono dotati di un sistema integrato di geo-localizzazione che permette in ogni momento l’individuazione precisa della posizione.

Questo dispositivo è in grado, premendo un tasto che dà il segnale di richiesta d’aiuto immediata (chiamate di emergenza e di inviare messaggi SOS in caso di bisogno), di richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine.

Il progetto Mobile Angel è stato realizzato in collaborazione con il Soroptimist International d’Italia, un’organizzazione mondiale di donne che opera attraverso attività di service per l’avanzamento della condizione femminile. Fondazione Vodafone, altro partner del progetto Mobile Angel, è da tempo impegnata nel contrasto alla violenza di genere, ad esempio con l’App mobile Bright Sky che fornisce risorse, supporto e strumenti concreti alle donne che subiscono violenza domestica e maltrattamenti. L’App è scaricabile gratuitamente e può essere utilizzata anche da parenti, amici, colleghi di lavoro, associazioni e da tutti coloro che sono vicini a donne maltrattate. Oltre alle informazioni sui diversi tipi di violenza, Bright Sky fornisce una mappatura dei servizi di supporto che si occupano di maltrattamenti, sia a livello locale che nazionale.

Inutile dire che il reato dello stalking riguarda ambedue i sessi, ma che – da rapporto della Direzione Centrale della Polizia Criminale nel Report dal titolo “Il pregiudizio e la violenza contro le donne” – parliamo di un fenomeno che continua a riguardare in particolar modo le donne.

Gli atti persecutori fanno registrare per il 2022 un decremento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 14.704 agli attuali 12.200, ma l’incidenza delle vittime di sesso femminile aumenta di un punto percentuale, passando dal 74% al 75%, di queste, il 97% sono maggiorenni.

Anche l’Eurispes prosegue l’impegno, già attivato da diversi anni, nel descrivere e registrare il fenomeno dello stalking nel nostro Paese. L’indagine contenuta nel Rapporto Italia 2022 ha rilevato in particolare che il 7,4% degli italiani dai 18 anni in su afferma di essere stato vittima di stalking. Tra le vittime, sono più numerosi i 35-44enni (10,1%).

Se si osserva il dato in base al genere, anche in questo caso, emerge ancora che le vittime sono soprattutto donne: il 9,8% contro il 5% degli uomini.

Lo stalker in quasi 1 caso su 4 (22,2%) si tratta dell’ex partner. Nel 14,9% dei casi lo stalker è invece un/una conoscente, nell’8,7% un/una collega, mentre nel 5,9% delle volte si tratta di un/una amico/a.

In meno di 2 casi su 10 le vittime denunciano lo stalker (17,6%). Nell’82,4% dei casi, quindi, agli atti persecutori non fa seguito una denuncia formale alle Autorità. In 1 caso su 4, le vittime si sono difese da sole (25,6%) o hanno aspettato che lo/a stalker smettesse, senza far nulla (25,3%), nel 12,4% la vittima ha chiesto l’aiuto di parenti e amici per difendersi dallo stalker, mentre quasi 2 vittime su 10 hanno utilizzato come precauzione l’evitare il più possibile di uscire, da solo/a (10,8%) e, nell’8,5% dei casi, di uscire del tutto.

Quali sono i sentimenti che si provano? In quasi un caso su due, il conforto maggiore è giunto solo dalla vicinanza con una o più persone care (45,5%), mentre ben 1 vittima su 4 dichiara di essersi sentita completamente sola (24,3%). Il 18,1% dichiara di non aver ricevuto alcun tipo di protezione, nonostante la disponibilità delle Autorità a cui si era rivolto, e solo il 12,2% rivela di avere sentito anche il sostegno delle Forze dell’ordine e delle Istituzioni.

Dai dati, pertanto, emerge dunque un quadro in cui le vittime di stalking si trovano in uno stato di profonda solitudine, mitigato, la maggior parte delle volte, dalle persone più vicine e care, ma l’incubo sta cominciando a finire.

Ecco che, quindi, lo Smartwatch Angel diventa fondamentale per combattere la violenza e la tecnologia assume un ruolo fondamentale: la sinergia uomo – innovazione prosegue a gonfie vele.

NO alla violenza, SI incondizionato alla supportive technology.

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