Progetto portato avanti grazie ad una partnership pubblico-privato con Engineering, la società tecnologica che ha realizzato l’ecosistema
Ci sono tecnologie destinate a cambiarci la vita: è il caso della realtà virtuale, che da soluzione riservata a pochi settori specifici sembra destinata a rivoluzionare tutte le attività umane.
Ne è più che convinto Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e oggi a capo del gruppo Meta (che oltre al famoso social include anche Instagram e WhatsApp), che ha annunciato al mondo la prossima rivoluzione del Metaverso.
Ma di cosa si tratta più nello specifico?
Il concetto è stato introdotto tra gli anni ’80 e ’90 nella letteratura cyberpunk, identificando con questo termine una sorta di dimensione parallela, un universo virtuale in cui tutti potremo muoverci nei panni di un avatar digitale, vivendo esperienze immersive in vari ambiti.
Il termine “Metaverso”, nato nel romanzo di fantascienza di Neal Stephenson “Snow Crash” del 1992, come combinazione dei termini “meta” che prende il suo significato dalla “Metafisica” di Aristotele e “universo”, sta già stimolando una trasformazione tra i settori dell’intrattenimento, dei giochi e dello shopping, ma anche nell’industria turistica, che già di recente ha avuto modo di sperimentare alcune applicazioni per offrire esperienze immersive ai viaggiatori reali e digitali.
E dunque il Metaverso applicato al turismo sta rivoluzionando i metodi di promozione e visualizzazione dei siti culturali, storici e artistici.
Tutto ciò è reso possibile attraverso la tecnologia VR (ossia la realtà virtuale) che consente di accedere a questa nuova dimensione e svolgere qualsiasi tipo di attività immersiva con il massimo coinvolgimento.
Come detto, il comparto turistico ha già avuto modo di sperimentare la realtà virtuale per diversi tipi di attività, per esempio proponendo esperienze aggiuntive all’interno dei musei e delle aree archeologiche, attraverso ricostruzioni e tour immersivi, ma anche offrendo l’opportunità a chi non può o non vuole viaggiare di provare l’ebbrezza di visitare i siti più interessanti collegandosi via web. Queste applicazioni hanno riscosso in questi anni notevole successo, diffondendosi dal nord al sud dell’Italia e nel resto del mondo, tuttavia il Metaverso può rappresentare uno step in avanti verso soluzioni ancora più coinvolgenti e commercialmente interessanti.
Un importante vantaggio associato al concetto di turismo del Metaverso è il modo in cui può aiutare a fornire ispirazione ai turisti. Ad esempio, le esperienze di realtà virtuale interattiva possono ricreare ambienti del mondo reale e fornire ai viaggiatori un’idea chiara di cosa potrebbero aspettarsi quando visitano una particolare destinazione.
Lo stesso concetto può essere applicato agli hotel e ai trasporti, con esperienze VR che aiutano i potenziali ospiti a capire cosa hanno da offrire le proprietà o quanto tempo impiegherà un viaggio. In definitiva, ciò significa che il Metaverso può aiutare a ispirare i turisti e incoraggiarli a completare una prenotazione o un acquisto.
Per tutti questi motivi il Metaverso è una delle sfide su cui hanno deciso di puntare varie amministrazioni a livello mondiale: da Seoul – che addirittura lavora a una Metacity – a Shanghai, dalla californiana Santa Monica, all’isola Tuvalu nell’oceano Pacifico. E hanno investito in digital twin – i gemelli digitali urbani antesignani del Metaverso – le città statunitensi Boston, Orlando, Las Vegas e Phoenix.
A queste si aggiunge ora la città di Orvieto, la prima città italiana che approda nel Metaverso per esplorare quelle che sono le nuove frontiere del turismo nazionale e internazionale.
Il progetto del Comune è stato presentato nello stand della Regione Umbria al Ttg Travel Experience di Rimini.
L’esperienza “Orvieto nel Metaverso”, che nasce grazie alla soluzione “Città nel Metaverso” realizzata dai Metaverse Lab di Engineering con Municipia, non si sostituisce alla visita in loco, ma la incentiva offrendo un tour virtuale che aumenta la percezione e la godibilità della città, eliminando ogni tipo di barriera così da rendere l’esperienza davvero inclusiva.
E così, a partire dall’Umbria, anche in Italia iniziano a farsi strada iniziative interessanti.
Questo lo si deve soprattutto alla lungimiranza della sindaca Roberta Tardani.
«Non solo una città bellissima, ma anche una realtà all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie ai fini della promozione turistica» – ha spiegato la sindaca in occasione dell’annuncio del progetto portato avanti grazie ad una partnership pubblico-privato con Engineering, la società tecnologica che ha progettato l’ecosistema in cui è possibile fruire di servizi pubblici, esplorare beni culturali e artistici e contenuti informativi attraverso visori 3D, ma anche attraverso qr code e una web app.
E così sarà possibile sorvolare la città dall’alto, atterrare in piazza Duomo, accedere a stanze virtuali per interagire con oggetti, ottenere informazioni su mostre e musei, ma anche su prodotti tipici locali. Alla fine del tour attraverso un gioco interattivo si potrà richiedere la carta d’Identità del Comune di Orvieto in tecnologia Nft e diventare cittadini (virtuali) della Meta-Orvieto.
Inoltre, nell’universo tridimensionale realizzato da Engineering Ingegneria, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale con sede anche a Orvieto, sono stati ricostruiti digitalmente tre spazi virtuali: un infopoint turistico, un museo etrusco e il Consorzio vini di Orvieto. Navigando è possibile interagire con gli oggetti presenti, dai reperti etruschi alle bottiglie, ottenendo informazioni sulla storia della città o sul vino, e poi accedere in modalità virtuale e immersiva a sei luoghi della città: il Duomo, il pozzo di San Patrizio, la Torre del Moro, il Museo archeologico nazionale, la necropoli del Crocifisso del Tufo e i sotterranei di Orvieto Underground.
Ad accogliere e accompagnare i meta-turisti c’è l’avatar di Anna, la mascotte in realtà aumentata della città. Alla fine della visita l’utente si cimenta in un gioco interattivo e una volta completato riceve la carta d’identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT e diventa cittadino virtuale.
Orvieto nel Metaverso sarà fruibile da device tradizionali e da visori 3D.
Nel 2023 è previsto il rilascio dell’applicazione su Oculus Store. L’iniziativa si inserisce nel percorso di innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici avviato negli ultimi anni dall’amministrazione comunale orvietana.
Francesco Castellini