Rubrica: Pensieri, opinioni e riflessioni di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO
Il mondo oggi è in ebollizione. Le grandi potenze sono in fibrillazione, e le dichiarazioni recenti di leader politici riflettono un cambio netto rispetto alla diplomazia del passato: meno sfumature, più impatto. La sua retorica — a tratti divagante, a tratti decisa — genera disagi ma anche speranze, perché taglia con le vecchie formule diplomatiche per proporre una visione di forza e pragmatismo.
La democrazia americana e anche le altre democrazie occidentale ed europee, con il loro sistema di contrappesi e bilanciamenti, stanno ridefinendo un nuovo equilibrio, ma ciò che davvero interessa a noi, imprenditori europei, è un mondo innanzitutto stabile e sicuro. Senza pace, l’economia vacilla. Le imprese, grandi o piccole, difficilmente investono in un clima di incertezza; spesso, al contrario, restringono le proprie attività, limitando lo sviluppo e le opportunità di crescita.
L’Europa, e in particolare l’Italia, hanno un potenziale enorme. La nostra economia si basa sulla creatività, sulla qualità e sull’innovazione, ma per prosperare abbiamo bisogno di un contesto globale sereno. I focolai di guerra — in Ucraina, in Medio Oriente e in altre aree del pianeta — non sono solo tragedie umane, ma anche freni alla cooperazione e agli investimenti.
Il punto centrale è chiaro: senza stabilità non c’è crescita. Un’economia del “più forte” o del “fuggifuggi” porta solo a diseguaglianze e paure. Al contrario, un mondo fondato sull’incontro, piuttosto che sullo scontro, offre opportunità per tutti. Le giovani generazioni, con le loro competenze tecnologiche e il desiderio di costruire un futuro migliore, meritano un ambiente globale pacificato, dove possano creare, innovare e contribuire a un progresso condiviso.
Come imprenditori, sogniamo — e dobbiamo continuare a sognare — un periodo di pace reale. Perché solo in un mondo stabile si può costruire un’economia sana e aperta a tutti. Non è utopia: è un obiettivo che dobbiamo dichiarare con forza e perseguire con determinazione.
La pace non è solo una speranza: è la base per il futuro delle nostre imprese e delle nostre società.
