Filippo Tommaso Marinetti, il padre del futurismo, aveva un’immaginazione senza fili che, poco più di un secolo fa, lo spingeva a librarsi impetuoso: “Siccome la velocità aerea ha moltiplicato la nostra conoscenza del mondo, la percezione diventa sempre più naturale per l’uomo”. E poco dopo il primo conflitto mondiale Alessandro Marchetti, geniale ingegnere di Cori, Lazio, arrivava a creare un incredibile idrovolante a doppio scafo che è tutt’oggi considerato un prodigio tecnologico e che rivoluzionò il modo di intendere le distanze: si poterono così fare traversate oceaniche che fino a dieci anni prima erano considerate possibili solo in nave. Il futuro dell’aviazione civile, un secolo dopo, è apparentemente congelato. Da decenni il tempo necessario per volare da Roma a New York è sempre lo stesso, circa nove ore, a seconda della stagione e della direzione del jet stream, e anche la velocità degli aerei di linea è rimasta fissa intorno ai 900 km/h, poco sotto quella del suono.

Nuovi carburanti Eppure negli ultimi anni qualcosa si è mosso, sulla spinta dei regolatori del mercato – entro il 2050, le emissioni dovranno essere ridotte di almeno il 50 per cento…