Il Papa, con la Costituzione Apostolica ‘In Ecclesiarum Communione’ resa nota lo scorso 6 gennaio con la quale ha riorganizzato il Vicariato di Roma, ha istituito una Commissione Indipendente di Vigilanza, come organo di controllo, composta da sei componenti, che una volta l’anno relazioni al Papa dopo essersi riunita a cadenza mensile e aver verificato l’andamento amministrativo, economico e di lavoro del Vicariato. Bergoglio ha così nominato, per un triennio, come membri della Commissione Indipendente di Vigilanza del Vicariato di Roma: l’avvocato Miriam Tinti;l’avvocato Stefano Di Pinto; Daniele Fiore Di Vito; Stefano Fiorini; Luca Monteferrante; e il notaio Vito Pace.
Tra i compiti e le funzioni, la Commissione indipendente di vigilanza, in particolare, dovrà esaminare “i bilanci preventivi e consuntivi, le relazioni sullo stato patrimoniale ed economico”; dovrà inoltre verificare “la regolarità e l’andamento dei rapporti di lavoro, a qualunque titolo prestati, e degli incarichi di collaborazione, anche con riferimento alle modalità di selezione o di conferimento”;
verificare ” la corretta gestione del patrimonio immobiliare e dei beni mobili anche mediante accesso ai registri e agli inventari a tal fine istituiti”.
Tra le funzioni, la Commissione di vigilanza dovrà verificare “la correttezza e la trasparenza delle procedure di stipula dei contratti di locazione relativi agli immobili di proprietà, la congruità dei canoni a tal fine pattuiti e la regolarità dei rapporti contrattuali;
verificare la correttezza e la trasparenza delle procedure di stipula dei contratti di appalto di lavori, servizi e forniture, e la regolarità dei rapporti contrattuali”. Nel mese di novembre di ogni anno, “la Commissione approva, a maggioranza assoluta dei suoi membri, la relazione annuale da presentare al Santo Padre, tramite l’Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato”.