L’Italia è il paese dei borghi storici.
Istat conta 5.490 piccoli comuni, fino a 5.000 abitanti, che ospitano il 17% della popolazione e coprono il 54% della superficie del Paese. Si tratta spesso di luoghi a forte rischio di spopolamento, in particolar modo da parte dei giovani che preferiscono vivere nei centri urbani, capaci di offrire più servizi e opportunità lavorative. Questi borghi, però, svolgono un ruolo insostituibile di presidio e cura del territorio, custodiscono cultura e tradizioni.
Cortemilia, piccolo borgo di 2100 abitanti nell’Alta Langa, è tra le realtà italiane a rischio spopolamento. Ben consapevole di questo problema, l’imprenditrice Paola Veglio (nella foto a fianco), AD di Brovind Vibratori S.p.A., coglie ogni occasione per sostenere il territorio ed evitare che vada incontro a un pericoloso spopolamento.
I dipendenti di Brovind Vibratori S.p.A. hanno accesso di diritto al nido comunale appena creato a Cortemilia, attraverso l’adesione al Bando finanziato dalla Regione Piemonte “Attivazione di piani di welfare aziendale e territoriale nel tessuto imprenditoriale piemontese” (approvato con D.D. 2276 del 29/11/2022). La retta sarà a totale carico dell’azienda; per il primo anno attraverso il finanziamento ottenuto dalla Regione, dagli anni successivi se ne farà carico direttamente Brovind, con fondi propri.
“La creazione dell’asilo nido ‘Piccoli Passi ’ è stata resa possibile grazie al preziosissimo impegno e la forte determinazione dei miei colleghi del Comune di Cortemilia, di cui sono consigliere. La struttura è fondamentale per il territorio, sia perché mancava un nido a Cortemilia, sia perché offre opportunità di accoglienza anche per altri comuni limitrofi dell’Alta Langa. In generale questo progetto rappresenta un chiaro segnale che l’azienda e il Comune ci sono a sostegno delle famiglie. Cerchiamo, nei limiti del possibile, anche di venire incontro con orari flessibili alle esigenze dei dipendenti neogenitori”.
L’imprenditrice ha inoltre aperto l’Hotel Trepiasì nel centro storico di Cortemilia. Il progetto è legato a un’idea più ampia, che ha visto Paola Veglio rilevare la gestione di un ristorante-pizzeria, abbandonato da sette anni e dell’albergo adiacente, chiuso da 3, con l’idea di acquistarlo nel medio periodo. L’intervento di ristrutturazione è stato sostenuto con investimenti a titolo personale.
Il ristorante ha anche una valenza di welfare aziendale. “È in grado di ospitare 60 dipendenti Brovind, il cui pranzo è pagato per l’80% del suo costo dall’azienda. Vista la progressiva crescita dell’organico, infatti, molte persone non potevano contare su strutture in grado di ospitarle” racconta Paola Veglio.
L’hotel ospita 8 camere, 5 doppie e tre triple e offre agli ospiti la formula bed and breakfast. Attualmente lavorano per la struttura Trepiasì 12 persone.
“L’albergo è destinato sia al turismo sia ai viaggi di lavoro. Mancava infatti una struttura del genere nel centro di Cortemilia; per le aziende era diventato vitale avere un appoggio alberghiero sul territorio, considerata anche la difficoltà logistica delle strade – commenta Paola Veglio -. La posizione centrale dell’hotel, inoltre, offre nuove opportunità ai negozi del borgo. Ci auspichiamo il ritorno di Cortemilia alla sua antica magnificenza. Il fatto che stiano aprendo altre attività locali, gestite da giovani, mi fa pensare e ben sperare che il nostro progetto possa essere stato uno sprono nella riqualificazione del territorio. Che è poi l’obiettivo per cui combatto da anni. È fondamentale richiamare quanti più giovani e turisti per permettere a questo splendido territorio di esprimere al meglio il suo immenso potenziale inespresso ed evitare che di anno in anno si spopoli sempre più”.
In tema di investimenti per il territorio, Paola Veglio sta portando avanti anche il progetto di rigenerazione e riqualificazione dell’ex polo industriale Miroglio. Un’area di 33.000 mq a Cortemilia, che permetterà a fine 2024 alla produzione Brovind di ampliarsi. “L’investimento totale è importante e stiamo strutturando il progetto in ottica di una maggior indipendenza energetica e maggior attenzione al welfare aziendale; si tratta di oltre 12 milioni che oggi sono una cifra titanica ma che rappresentano l’unica soluzione per crescere; siamo fortemente orientati al futuro”.
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