La Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina organizzata oggi a Londra rappresenta “un messaggio chiaro” rivolto in primo luogo “alla Russia: che esiste un vasto fronte di Paesi uniti nella difesa del diritto internazionale”, oltre che a sostegno della libertà dell’Ucraina. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano.
LIBERTÀ, GIUSTIZIA E PACE
“Vogliamo la pace”, ha poi aggiunto Tajani, “ma la pace è impossibile senza giustizia e giustizia significa libertà per l’Ucraina”. Un obiettivo che “passa per la ricostruzione”, come premessa verso l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. “Difendiamo le regole, non solo l’indipendenza dell’Ucraina”, ha dichiarato ancora facendo eco al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nel suo intervento ha sottolineando che “ricostruendo l’Ucraina stiamo ricostruendo molto più di un Paese, ricostruiamo il mondo intero per la nostra e le generazioni future”.
I POSSIBILI MEDIATORI
La guerra non piace a nessuno ma deve prevalere la difesa dei valori della democrazia e il rispetto del diritto internazionale, aveva detto ieri sera Tajani a “5 minuti” su Rai Uno. Incoraggiamo tutte le iniziative di pace, compresa quella del Vaticano, ha continuato, auspicando che il dialogo che sembra aprirsi tra Stati Uniti e Cina possa “essere foriero di qualche buona iniziativa che porti alla pace”.
IL RUOLO ITALIANO
Tajani ha ribadito l’impegno pubblico e privato italiano per la ricostruzione anche nel breve faccia a faccia con Antony Blinken, segretario di Stato americano, a margine della conferenza. L’Italia ha ospitato ad aprile a Roma la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina e ospiterà la Conferenza internazionale nel 2025 dopo quella che si terrà a Berlino nel 2024.
I BILATERALI
A margine della conferenza, Tajani ha incontrato l’omologo turco Hakan Fidan (fino a poche settimane fa dell’intelligence nazionale, Millî İstihbarat Teşkilâtı) per parlare di cooperazione economica e politica, in particolare di “coordinamento su Libia e collaborazione per stabilità e sicurezza nel Mediterraneo e in Africa, anche in tema migratorio”, ha spiegato la Farnesina. Non va dimenticato che la Turchia è uno dei Paesi più coinvolti e apprezzati a entrambe le parti nei tentativi di mediazione diplomatica tra Kyiv e Mosca. Previsti anche faccia a faccia con il padrone di casa James Cleverly, ministro degli Esteri britannico, e con Odile Renaud-Basso, presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo