LA SPEZIA – Pur rappresentando un comparto a impatto ambientale minimo, l’industria nautica investe fortemente e da lungo tempo nell’innovazione tecnologica ed è ormai entrata nella fase di transizione verso nuovi obiettivi di sostenibilità, con un orizzonte temporale che idealmente si pone al 2035. L’obiettivo è raggiungere un livello di omogeneità a livello internazionale procurando vantaggi all’intera filiera attraverso la decarbonizzazione, ed è in questa ottica che l’intero comparto sta vagliando diverse soluzioni tecnologiche green per le varie tipologie di utilizzo delle imbarcazioni da diporto.

Su questo fronte si muovono i cantieri italiani più importanti, soprattutto i produttori di yacht e super yacht attivi sui mercati internazionali, dove rappresentano al meglio il Made in Italy, con vendite record e una supremazia che ormai non si limita più allo stile e all’eleganza di un design senza pari, ma coinvolge anche l’innovazione tecnologica.

L’esempio più recente di questa indiscutibile leadership arriva da La Spezia, sede di Baglietto, storico colosso italiano dello grande nautica specializzato nella costruzione di imbarcazioni plananti in alluminio e megayacht dislocanti e semidislocanti in acciaio e alluminio dai 35 ai 65 metri. Qui è maturata, negli ultimi tempi, una forte vocazione pionieristica mirata a una nautica da diporto sempre più sostenibile e green. E qui sono state fatte scelte radicali, grazie alle quali il cantiere nato due secoli fa sulla spieggia di Varazze può proporsi oggi sulla scena internazionale come parte attiva e trainante del processo di trasformazione energetica.

È con questo spirito che in casa Baglietto si è lavorato, assieme a due partner di caratura internazionale quali Siemens Energy e CGT (azienda del Gruppo Tesya specializzata nella ricerca dell’efficienza energetica e decarbonizzazione delle imprese manifatturiere) alla definizione di un nuovo sistema propulsivo di tipo ibrido interposto che andrà ad equipaggiare i propri yacht in un futuro non troppo lontano. Anzi vicinissimo.

Recentemente testato al banco, il nuovo sistema sarà introdotto a partire dal 2025 sui modelli DOM 133 e sui T52. Il sistema potrà, quindi, essere montato anche sulle imbarcazioni che prevederanno la tecnologia ad idrogeno Bzero. I componenti, tra l’altro, sono stati già supervisionati, verificati e certificati dal Lloyd’s Register of Shipping.

“Il nuovo sistema permetterà una maggiore flessibilità di utilizzo, compattezza di installazione e comfort di bordo oltre ad assicurare una miglior efficienza meccanica ed elettrica per un’architettura propulsiva di tipo ibrida-parallela – sostiene Diego Michele Deprati, amministratore delegato di Baglietto -. Ancora una volta – aggiunge – il nostro cantiere dimostra la sua determinazione ad intraprendere strade innovative a favore dell’implementazione di fonti di energia alternative a bordo. E’ questo un ulteriore passo verso l’impegno preso dal cantiere già con il sistema Bzero per una nautica del futuro che si vuole realmente sostenibile”.

Più in dettaglio, il sistema propulsivo di ultimissima generazione è composto da un motore endotermico diesel Caterpillar C32 ACERT e da un’unità ibrida ultracompatta. Questa riesce ad integrare in uno spazio limitato sia una frizione a basso consumo che una macchina elettrica ad alta efficienza da 180 kW, che svolge un doppio ruolo: funge da motore di propulsione in elettrico, per una navigazione silenziosa nel pieno comfort, e da generatore d’asse, per ottimizzare al massimo i consumi. Il tutto – spiega una nota del cantiere – viene gestito dal Siemens Energy BlueDrive Eco, un avanzato sistema di controllo della propulsione.

La soluzione innovativa è stata sviluppata, come detto, da Siemens Energy, che si è avvalsa anche della collaborazione di Stromag e Lucchi Motori. Una collaborazione che in casa Baglietto definiscono “un esempio di sinergia, ovvero di capacità di combinare le migliori tecnologie e collaborare con altre aziende per offrire soluzioni all’avanguardia sul mercato, promuovendo la sostenibilità e l’efficienza energetica”.

Sul piano pratico, il nuovo sistema ibrido permetterà di navigare in modalità diesel, diesel generazione asse (senza ausilio di generatori), diesel elettrico (solo con i generatori) e full electric. In modalità tradizionale DIESEL, e DIESEL GENERAZIONE ASSE, i motori principali Caterpillar C32 ACERT sono compatibili con l’utilizzo di gasolio ricavato al 100% da materie prime rinnovabili, ovvero HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) e diesel sintetici (e-diesel), secondo la normativa EN15940. Questi ultimi, grazie alla loro origine altamente rinnovabile, consentono un abbattimento fino al 90% delle emissioni di CO₂ calcolate sull’intero ciclo di vita del prodotto, dall’inizio del processo al suo utilizzo finale.

In modalità DIESEL-ELETTRICA, la combinazione di un generatore diesel tradizionale più un altro diesel a giri variabili, permette agli yacht di navigare fino alla velocità di 9 nodi, con gasolio biogenico, ottimizzando i consumi e risparmiando ore di utilizzo dei motori principali.

In modalità FULL ELECTRIC, i pacchi batterie Li-ion di ultima generazione a celle prismatiche, sicuri ed affidabili, espandibili fino a 900kWh in pochissimo spazio, grazie alla loro alta densità energetica, permetteranno agli yacht Baglietto autonomia di navigazione in modalità ZERO EMISSIONI e tempi di permanenza all’ancora in completo silenzio finora impensabili.

Riproduzione: motori.ilmessaggero.it

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