L’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea ha inaugurato ieri i rinnovati laboratori diagnostici. “Si tratta di un importante passo nell’avanzamento tecnologico e nell’ottimizzazione dei servizi a beneficio dei pazienti”, sottolinea la Regione in una nota, spiegando come “l’aggiornamento dei macchinari, più avanzati e tecnologicamente all’avanguardia, si inserisce nel contesto della continua evoluzione dell’ospedale che ha come obiettivo quello di garantire diagnosi sempre più precise, rapide e personalizzate, fondamentali per la cura del paziente”.
Contestualmente, è stato avviato il processo di digitalizzazione della sezione di Microbiologia, “un ulteriore tassello nella medicina di laboratorio che rende l’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, azienda di alta specializzazione della Regione Lazio e del policlinico universitario di Sapienza Università di Roma, sempre più all’avanguardia nell’adozione delle nuove tecnologie”, si legge nella nota. La digitalizzazione consentirà una gestione più efficiente delle informazioni e un’analisi più approfondita dei dati, con impatti positivi diretti per i pazienti e per l’intero Servizio sanitario regionale.
“L’obiettivo è integrare sempre più la medicina di laboratorio con la clinica, un processo che permetterà una caratterizzazione più completa dello stato della patologia e del paziente, con un impatto positivo sulla qualità delle diagnosi e dei trattamenti”, ha spiegato il professore Maurizio Simmaco, direttore del Dipartimento di Scienze Diagnostiche presso il Sant’Andrea, durante il convegno realizzato a corollario dell’inaugurazione.
“Gli investimenti nella diagnostica di laboratorio – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – sono fondamentali per migliorare la qualità e l’appropriatezza delle cure. Supportiamo con convinzione l’innovazione tecnologica che, come in questo caso, porta benefici tangibili non solo in termini di precisione diagnostica, ma anche nella capacità di ottimizzare i percorsi terapeutici e migliorare la gestione delle risorse sanitarie”.
Il direttore generale dell’azienda Sant’Andrea, Daniela Donetti, ha sottolineato l’impegno continuo nella modernizzazione e nell’innovazione delle tecnologie sanitarie, confermato anche dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha certificato a novembre scorso il Sant’Andrea come l’azienda ospedaliera con la percentuale più bassa in Italia di apparecchiature sanitarie con più di 10 anni di utilizzo, ossia il parco tecnologico più nuovo. “Grandi tecnologie all’avanguardia e innovazione nella diagnostica: lungo queste direttrici puntiamo a garantire una medicina personalizzata e di qualità, capace di rispondere tempestivamente e con precisione alle esigenze dei pazienti”, ha affermato il direttore generale dell’azienda Sant’Andrea, Daniela Donetti.
“La digitalizzazione e l’avanzamento degli strumenti diagnostici sono cruciali per una sanità moderna, che consente anche un aggiornamento costante dei futuri professionisti della salute all’interno della nostra facoltà. Sono orgoglioso di vedere che l’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea si conferma leader in questo processo di innovazione”, ha concluso Erino Angelo Rendina, preside della Facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza Università di Roma.
Riproduzione quotidianosanità.it