Quanto può aver inciso la battaglia di oltre tre ore in semifinale contro il numero 1 al mondo Alcaraz sulla sconfitta di Jannik nella finale del Master 1000 di Miami? Tanto, probabilmente troppo se si pensa a quella sfida infinita fatta di martellate, più che di colpi, di scivolate sul cemento come se si giocasse sulla terra rossa e di quello scambio vinto da Sinner con il suo rovescio sul 4-2, durato circa 30 secondi, in cui il mondo si è fermato ad ammirare le prodezze dei due giovani che meglio di chiunque altro rappresentato il presente e il futuro del tennis mondiale.
Nulla di tutto questo si è però visto durante la finale andata in scena ieri tra Jannik e il suo tabù, Medvedev. Sul cemento rovente dell’Hard Rock Stadium di Miami, con il match iniziato alle 13 locali con 35 gradi e tanta umidità, il russo si è letteralmente ‘bevuto’ l’altoatesino. Come fosse un mojito, pieno di ghiaccio, da sorseggiare su una sdraio in una qualche affollata spiaggia della Florida. In verità, che qualcosa non andasse nel linguaggio del corpo dell’italiano, lo si era capito sin dai primi scambi. Poca profondità, poca spinta sia nel dritto che nel rovescio su quelle palle a mezza altezza, che Sinner è solito scaraventare dall’altra parte del campo ad una velocità inaudita. Sia chiaro: le condizioni climatiche non possono essere una scusa. Nonostante non sia un mistero che l’altoatesino, cresciuto in un clima ben diverso da quello torrido e subtropicale della Florida, preferisca di gran lunga giocare tornei indoor. Coperto da un tetto sopra la testa, che limiti ogni condizionamento meteorologico sulla sua partita.
“Non mi sono svegliato bene, qualcosa non andava ma ho provato a dare tutto”. Sono state queste le prime parole dette a caldo da Sinner. Al termine di una finale che, per gli standard tennistici, è insolitamente durata poco più di un’ora e mezza. Ed è difficile non credere alle sue parole perché Jannik, nonostante tutto, nel primo set aveva davvero provato ad impensierire il russo, nonostante le difficoltà palesate già nel primo turno di battuta, in cui Medvedev aveva subito messo alle corde l’italiano in un game durato 10 minuti e conclusosi ai vantaggi. Il primo break infatti lo aveva portato a casa Sinner, sul 3-2. Poi però, inesorabile, è arrivato il contro-break fino al 7-5 che ha chiuso il primo set e, forse, anche le ultime energie mentali e fisiche dell’italiano. Tutta la sofferenza di Sinner si è palesata proprio tra le pieghe del primo set, quando dul 4-3 ha chiesto l’intervento di un medico per farsi portare una bustina di sali. Un disperato tentativo di ritrovare lucidità e slancio. Purtroppo, non sufficiente.
Eppure nonostante la sconfitta, dolorosissima visto che è la seconda al Master 1000 di Miami (dopo quella persa nel 2021 contro l’amico Hurkacz), non si possono che dare tante attenuanti ad un ragazzo che, a soli 21 anni, non può non guardare al prossimo futuro con ottimismo. Perdere contro Medvedev (numero 1 al mondo in passato), infatti non può essere considerato un sacrilegio, soprattutto sul cemento, dove nel 2021 agli US Open, tolse ad un certo Novak Djokovic la gloria eterna del Grande Slam. Il russo inoltre è la vera bestia nera di Sinner: 6 incontri, 6 sconfitte per Jannik. Troppo bravo a coprire il campo, troppo bravo ad addormentare gli scambi e a colpire quando Sinner mostrava segni di cedimento. Per sorprenderlo sarebbero servite più variazioni nel gioco, maggior imprevedibilità. Un punto sul quale Sinner sa di dover migliorare. Ma senza fretta. A 21 anni infatti, trovare un ragazzo che sia già competitivo su qualsiasi tipo di superfice è rarissimo. Cemento, terra rossa o erba non fanno differenza per Jannik che ha già sviluppato una innaturale capacità di adattarsi rapidamente ad ogni torneo, arrivando quasi sempre in fondo. Sinner inoltre, dopo Miami, è tornato ad eguagliare il suo best ranking: numero 9 al mondo, di nuovo in top ten e in piena corsa per arrivare alle Finals di Torino, dietro solo a Djokovic, Acaraz e Medvedev. Nell’élite del tennis, insomma, Jannik c’è già. E pazienza se la vittoria in un master 1000 continua a sfuggirgli. La gloria arriverà, senza dubbio.
FONTE IMMAGINE: https://supertennis.tv/News/Eventi-internazionali/ATP-Masters-1000-Miami-dichiarazioni-Sinner-Medvedev-dopo-la-finale