Non mancano le polemiche sul primo contest di bellezza per modelle generate dall’intelligenza artificiale

AITANA LOPEZ/INSTAGRAM

Di recente un’azienda chiamata Fanvue, proprietaria di una piattaforma per la creazione di contenuti su abbonamento simile a OnlyFans, ha stretto una collaborazione con il World AI Creator Awards per lanciare il primo concorso di Miss AI al mondo. Una competizione in cui una giuria mista, composta da due esseri umani e da due modelli virtuali, selezionerà le immagini di donne generate dall’AI e ne sceglierà una da incoronare come reginetta. La vincitrice avrà diritto a un premio in denaro, oltre alla possibilità di accedere a un percorso di monetizzazione sulla piattaforma Fanvue.

Ma quali saranno i criteri di scelta? Al di là del seguito e della personalità delle candidate, saranno valutate anche le abilità tecniche dei loro creatori. Per riuscire a valutarle al meglio, questi dovranno rispondere a domande del tipo “Se il tuo modello di intelligenza artificiale potesse parlare, quale sarebbe il suo sogno per rendere il mondo un posto migliore?”. Insomma, a vincere il concorso non sarà solo l’AI, ma anche – e soprattutto – chi l’ha creata.


Eppure, nonostante la novità rappresentata dalla competizione, non sono mancate le critiche al suo riguardo. Il World AI Creator Awards sostiene che Miss AI “rappresenti un monumentale salto in avanti, arrivato quasi 200 anni dopo il primo concorso di bellezza della vita reale, che si è svolto nel 1880”. Ma non sembrano essere dello stesso parere i critici dell’intelligenza artificiale, che ritengono che la tecnologia non faccia altro che esasperare gli standard di bellezza, dando forma a tutti quegli stereotipi femminili che da anni si cerca di combattere. Una scelta ben ponderata dalle agenzie al lavoro sulle modelle AI, che cercano di incontrare quanto più possibile le esigenze di un mercato alla continua ricerca di un’estetica perfetta.

Ma gli organizzatori di Miss AI sembrano tutt’altro che preoccupati. Sally-Ann Fawcett, una dei due giudici “umani” del concorso, ha dichiarato che in gara non ci saranno solo modelle stereotipate, contraddistinte da un fisico perfetto e da capelli lunghissimi. “I creatori hanno la possibilità di cambiare la percezione della donna generata dall’AI e io spero di avere un ruolo anche in questo, scegliendo una vincitrice che rappresenti il mondo moderno”. Ma sarà davvero possibile?

Riproduzione da https://www.wired.it/article/concorso-miss-ai-bellezza/

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