Monza – Quando la Brianza era lo specchio d’Italia e un imprenditore, con la sua famiglia, l’esempio lungimirante del boom. È la storia di Peppino Fumagalli e della Candy, azienda il cui nome ancora oggi è sinonimo di elettrodomestici.
Una vicenda che ora tutti potranno conoscere grazie a un film documentario firmato dal regista Massimiliano Finazzer Flory e intitolato proprio ‘La storia di Peppino Fumagalli – La Candy, le imprese, la famiglia’. “Tutto è nato dall’idea di voler lasciare un segno tangibile della storia di nostro padre – racconta Aldo Fumagalli, uno dei figli di Peppino –. Ne è emerso un racconto di una persona figlia della sua epoca, con certi valori delle famiglie del Dopoguerra“. “Nostro padre – continua Aldo – non aveva un modo diverso di stare in azienda o in famiglia. Era quel tipo di fibra in grado di fare una famiglia forte e un’azienda forte. Era figlio di valori“.
“Il film – spiega Finazzer Flory – non è solo la storia di Peppino, ma è la storia dell’Italia nel ‘900, dove gli imprenditori erano ancora idealisti, sognatori. Ci aiuta a capire la nostra identità e come è cambiata la nostra epoca, il risvolto emozionale dell’opera è importante come quello sociologico“. La vicenda di un uomo che ha costruito un impero senza dimenticare mai le sue radici e i suoi valori è narrata attraverso le voci dei figli Laura, Aldo, Lella e Beppe, accanto a quelle dei nipoti e di chi lavorò con lui, come i tecnici della Candy e le due segretarie. “Ci siamo divertiti veramente tanto in questa impresa“, sottolinea Laura Fumagalli. Oggi l’azienda è passata di mano, ma il legame per la famiglia resta forte, così come lo è sempre stato quello col territorio. “Quando abbiamo ceduto il gruppo siamo stati molto attenti a cosa è avvenuto dopo – dice Beppe Fumagalli –: sono passati 5 anni e l’azienda è sempre a Brugherio e funziona“.
“La prima officina meccanica l’ha aperta il nonno Eden a Monza, tutti i primi operai e dirigenti erano monzesi, poi la Candy è stata la più grande azienda del territorio per decenni, uno dei grandi esempi di industrializzazione della Brianza – ricordano Aldo e Beppe –: figuratevi l’attaccamento al territorio che c’era“. Al centro del film c’è la famiglia. “La famiglia Fumagalli può essere la famiglia italiana, la Candy può essere l’impresa italiana: la loro biografia è la biografia dell’Italia – conclude Finazzer Flory –. In fondo la famiglia sta in piedi su un progetto d’amore e anche l’impresa sta in piedi su un progetto, è un’impresa culturale“.