La teragnostica è una delle più recenti e innovative discipline in campo medico, nata originariamente nell’ambito della medicina nucleare e destinata a rivoluzionare il trattamento dei tumori. Il termine, una fusione tra “terapia” e “diagnostica”, riflette un approccio integrato che combina la capacità di diagnosticare una malattia con quella di trattarla, il tutto grazie all’utilizzo di radiofarmaci. La storia di questa disciplina affonda le radici in tempi lontani: già quasi un secolo fa, lo iodio-131 veniva utilizzato per la cura del carcinoma tiroideo differenziato, segnando uno dei primi esempi di terapia e diagnosi radiometabolica combinata.
La teragnostica funziona grazie a specifici radiofarmaci che si legano ai recettori presenti nelle cellule tumorali, permettendo ai medici di localizzare con precisione le aree patologiche attraverso tecniche di imaging come la PET/TC o la SPECT. Successivamente, lo stesso radiofarmaco o una sua variante viene utilizzato per somministrare una terapia mirata, distruggendo le cellule malate con radiazioni dirette. Questo processo sfrutta isotopi che emettono diverse forme di radiazioni: gamma o positroni per la diagnostica e alfa o beta- per il trattamento.
Oggi, la teragnostica sta guadagnando sempre più terreno nel trattamento di tumori complessi come i tumori neuroendocrini (GEP-NET) e il carcinoma prostatico ormono-refrattario. Ad esempio, per i tumori neuroendocrini, si utilizzano analoghi della somatostatina radiomarcati con il Gallio-68 per la diagnosi e con il Lutezio-177 per la terapia. Questi radiofarmaci si legano ai recettori presenti sulle cellule tumorali, permettendo di valutare la fattibilità del trattamento e, successivamente, di somministrare una terapia mirata.
L’utilizzo del Lutezio-177 per trattare i tumori neuroendocrini rappresenta un esempio particolarmente significativo. Questo isotopo, oltre a emettere radiazioni beta per il trattamento, emette anche radiazioni gamma, permettendo ai medici di monitorare la distribuzione del farmaco direttamente nel corpo del paziente durante il trattamento. Questo è un esempio di come la teragnostica unisca la diagnostica con la terapia in un ciclo continuo, ottimizzando la cura in modo personalizzato.
In Italia, la teragnostica ha già trovato applicazione in diversi centri di eccellenza, tra cui l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), dove è utilizzata per trattare i tumori più complessi. Strutture come lo IEO dispongono di reparti altamente specializzati, con stanze di degenza protette, dove i pazienti ricevono la somministrazione dei radiofarmaci in un ambiente sicuro e controllato. Grazie all’utilizzo di tecnologie come la PET/TC e la PET/RM, l’oncologia nucleare in Italia è all’avanguardia nel fornire cure personalizzate e innovative.
Il futuro della teragnostica sembra promettente, con la ricerca che si concentra non solo su nuove molecole radiomarcate, ma anche su nuove applicazioni terapeutiche. Nei prossimi anni, si prevede un significativo avanzamento nel trattamento del carcinoma prostatico con l’introduzione di radiofarmaci sperimentali come il Lutezio-177-PSMA, attualmente in fase di studio. I risultati preliminari sono estremamente incoraggianti, e potrebbero aprire la strada a trattamenti ancora più precisi e meno invasivi per questo tipo di tumore.
Gli specialisti vedono nella teragnostica una grande opportunità per migliorare la medicina di precisione. Non si tratta più solo di curare il paziente come parte di una categoria, ma di affrontare ogni caso come unico, con trattamenti personalizzati basati sulle specifiche caratteristiche del tumore e della risposta del paziente. Gli oncologi e i medici nucleari concordano sul fatto che la possibilità di diagnosticare con esattezza una patologia e, contemporaneamente, di trattarla con un solo approccio integrato, rappresenta una svolta senza precedenti.
I casi di successo non mancano. Molti pazienti affetti da tumori neuroendocrini hanno visto miglioramenti significativi grazie alla terapia radio-recettoriale con Lutezio-177. Dopo quattro cicli di trattamento, effettuati a distanza di sei settimane l’uno dall’altro, numerosi pazienti hanno mostrato una riduzione del tumore, con effetti collaterali limitati e una buona qualità della vita. Lo stesso si prevede possa accadere per i pazienti affetti da carcinoma prostatico, una volta che le nuove terapie con il PSMA saranno completamente validate.
In un’epoca in cui la medicina personalizzata è al centro dell’attenzione globale, la teragnostica si distingue come un modello ideale di approccio terapeutico e diagnostico integrato. Grazie all’utilizzo di radiofarmaci mirati, è possibile fornire ai pazienti cure sempre più precise, minimizzando gli effetti collaterali e massimizzando i risultati. L’Italia, con i suoi centri di ricerca avanzati, si pone tra i leader europei nello sviluppo di questa disciplina, aprendo la strada a una nuova era di medicina nucleare.
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Ai Zhi De Fonseca – MetaAngel Investor di Accelera Hub