TIM e la Cyber Security Italy Foundation, prima fondazione no profit italiana sul mondo cibernetico. hanno siglato un Protocollo d’intesa per diffondere nelle scuole la cultura della cybersicurezza, attraverso la sensibilizzazione di studenti, famiglie ed insegnanti, e per studiare la minaccia cibernetica sotto il profilo della Cyber Threat Intelligence.
In particolare, l’accordo intende promuovere modelli di comportamento responsabile con l’auspicio di prevenire fenomeni come il cyberbullismo, la pedopornografia e la falsificazione dell’identità digitale e stimolare l’interesse dei giovani verso una formazione specialistica per intraprendere una carriera nel campo della Cyber Sicurezza.
“È essenziale favorire la cultura del digitale, promuovendo collaborazioni tra il pubblico e il privato, già a partire dalle scuole”, ha dichiarato Eugenio Santagata, Chief Public Affairs & Security Officer di TIM e amministratore delegato di Telsy, mettendo il punto sull’importanza della formazione per “innalzare il livello di difesa” dei “soggetti più esposti” quali i giovani e chiunque acceda ai canali digitali.
“Ringraziamo TIM, rappresentata qui oggi dal dottor Eugenio Santagata, per averci voluto come partner in questo ambizioso progetto che vedrà ancora una volta al centro le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Prosegue così il nostro percorso di sensibilizzazione delle giovani generazioni sui rischi della Rete con l’obiettivo di formare, sin dai banchi di scuola, cittadini consapevoli, responsabili e capaci di navigare in modo sicuro”, ha detto Marco Gabriele Proietti, fondatore e presidente della Cyber Security Italy Foundation, aggiungendo “insegnare la sicurezza cibernetica nelle scuole non solo contribuisce alla formazione di futuri professionisti del settore, ma promuove anche una cultura digitale diffusa, che permetterà di affrontare efficacemente le sfide del futuro”
Le competenze messe in campo da TIM e dalla Fondazione guideranno i giovani attraverso un programma di apprendimento delle tecnologie informatiche, conoscenze di base e esperienze anche pratiche in materia di cybersicurezza e adozione di strumenti di cyber defence. Ma il programma di formazione avrà anche l’obiettivo di stimolare l’interesse dei giovani a una formazione specialistica, di secondo livello e universitaria, verso una carriera professionale in questi ambiti.
Riproduzione – “La Stampa”.