Turismo, storia e inclusione. Sono i cardini attorno ai quali ruotano due progetti della Regione Puglia che intendono rendere le donne protagoniste: Includonia e Traccia Libera – Storie di donne e di montagne. Il primo un’opportunità di lavoro per le donne dei Monti Dauni, il secondo un percorso di narrazione e cammino suddiviso in tre giorni, ciascuno dedicato ad una donna e ad un sentimento comune: la libertà di essere sé stesse.
IncluDonia: da passione a opportunità di lavoro
IncluDounia è un nuovo progetto rivolto alle donne dei Monti Dauni disoccupate, inoccupate o in cerca di nuove opportunità lavorative, nato nell’ambito degli Stati generali delle donne di Bari della Regione Puglia. Accoglierà donne (ma anche uomini) di età compresa tra i 18 e i 50 anni e avrà l’obiettivo, in sostanza, di trasformare una passione in una forma di reddito. Il progetto, nello specifico, mira a formare le cittadine daune attraverso i corsi di Imprenditoria di genere, forme di gestione dell’impresa, strategie di comunicazione nei social network e altre materie affini, in un percorso della durata di sei mesi che avrà inizio l’11 novembre, con la lezione aperta nella Biblioteca Comunale di Castelluccio Valmaggiore (Fg). Le attività, come spiegato dall’assessora regionale al Welfare e pari opportunità Rosa Barone, riguarderanno inoltre “la tradizione culinaria, l’artigianato, il ricamo, il recupero di oggetti, che si tradurranno in attività imprenditoriali, recuperando e valorizzando il territorio”.
“Promuoviamo il lavoro e le imprese delle donne considerando che nei Monti Dauni ci sono tante potenzialità soprattutto nell’ambito del turismo lento e sostenibile – spiega Mirella Giannini, presidente degli Stati generali delle donne di Bari – IncluDounia vuole rappresentare una opportunità per frenare lo spopolamento nei paesi del Monti Dauni, l’emarginazione delle donne. Ma credendo nelle pari opportunità il corso è aperto anche agli uomini”.
“L’occupazione femminile è in ripresa, pur se rimangono grossi divari tra Nord, Centro e il Sud e le Isole – dichiara Pasquale De Vita presidente del Gal Meridaunia, partner de progetto – Divario che aumenta soprattutto nelle cosiddette aree marginali e interne come i Monti Dauni dove il deficit è ancora più grave”.
Non è la prima volta che gli Stati generali delle donne volgono la propria attenzione ai Monti Dauni. Già nel 2020 il coordinamento permanente, grazie al Patto delle Donne per la Puglia, ha elaborato il progetto Monti Dauni. Camminare con lentezza respirando il silenzio, nato per avviare un turismo consapevole basato su attrattività paesaggistiche di grande valore cui unire forme di imprenditoria femminile, come quella artigianale dei merletti, che altrimenti andrebbero perdute ma che hanno anche bisogno di un’impostazione 4.0. Del resto, come spiegava all’epoca il referente pugliese di SGD nazionale e oggi coordinatore di IncluDonia, Luigi Barile, l’entroterra dauno ha visto già in tempi remotissimi le donne in posizioni-chiave nell’economia, specialmente agricola, ma forse è un territorio ancora poco consapevole che proprio lì, dove il 40% delle aziende agricole innovative a conduzione familiare è guidato da donne, impresa e turismo possono fare un grande balzo in avanti.
In cammino per la parità di genere
La parità di genere la si promuove anche attraverso le iniziative di memoria storica. Meglio ancora se in cammino. Dal 2 al 4 novembre i partecipanti all’iniziativa “Traccia libera – Storie di donne e di montagne” (promosso dal Consiglio regionale della Puglia nell’ambito dell’avviso “Futura. La Puglia per la parità”), percorrono “l’Itinerario dei Borghi del Cammino dei Monti Dauni” da Orsara di Puglia a Rocchetta Sant’Antonio, passando per Montaguto, Panni, Accadia e Sant’Agata di Puglia. Questo percorso si caratterizza per l’attraversamento di borghi di grande rilevanza storica e architettonica, con palazzi, rocche, chiese e castelli che dominano gli abitati.
Il programma prevede un percorso di narrazione e cammino ispirato da tre figure: Ninì Pietrasanta, fra le prime e più grandi alpiniste italiane, pioniera non solo delle ascensioni ma anche della narrazione di storie di montagna al femminile; Filomena Pennacchio, brigantessa che ha vissuto a Sant’Agata di Puglia, moglie del brigante Giuseppe Schiavone; e infine Emma Gatewood, “La signora degli Appalachi”, la prima donna ad aver completato l’Appalachian Trail, di oltre 3.500 km, iniziando la sua avventura a 67 anni.
L’evento conclusivo si terrà sabato 4 novembre a Rocchetta Sant’Antonio, presso la Community Library “Giovanni Libertazzi”, che vedrà la consegna al Sindaco e alla comunità di un fondo librario di 50 volumi che raccontano storie di donne e l’inaugurazione del “Cammino dei Monti Dauni”, una piattaforma condivisa di sviluppo locale sostenibile.