Ugo Pellegrino è una figura di spicco nel settore della nautica, noto per il suo ruolo di leader e amministratore unico di Arcadia Yachts, un cantiere navale italiano che ha guadagnato riconoscimenti internazionali per il suo approccio innovativo e sostenibile nella costruzione di yachtUgo Pellegrino ha fondato Arcadia Yachts con l’intento di rivoluzionare il design nautico, combinando estetica e funzionalità con un forte impegno per la sostenibilità. La sua visione ha portato alla creazione di imbarcazioni che non solo soddisfano le esigenze dei clienti, ma rispettano anche l’ambiente. Sotto la sua guida, Arcadia Yachts ha sviluppato modelli distintivi che si caratterizzano per linee eleganti e un uso innovativo degli spazi. Attualmente l’azienda ha in portafoglio ordini per circa 30 milioni di euro.

Uno degli aspetti più significativi del lavoro di Pellegrino è l’introduzione di nuovi linguaggi stilistici nel design nautico. Arcadia Yachts si distingue per l’uso di materiali eco-compatibili e tecnologie avanzate, che permettono una navigazione più efficiente e meno impattante sull’ambiente. Questo approccio ha reso il marchio un pioniere nel settore degli yacht sostenibili, attirando l’attenzione di appassionati e investitori. Con PellegrinoArcadia Yachts ha non solo ampliato la propria gamma di prodotti, ma ha anche contribuito a cambiare le aspettative del mercato riguardo gli yacht di lusso. La combinazione di design innovativo e attenzione all’ambiente ha posizionato il marchio come un punto di riferimento nel settore, ispirando altri cantieri a seguire il suo esempio. Pellegrino rappresenta una figura chiave nell’industria nautica moderna, con un impegno costante verso l’innovazione e la sostenibilità. La sua visione continua a influenzare il futuro della nautica, rendendo le imbarcazioni non solo un simbolo di lusso, ma anche un’opzione responsabile dal punto di vista ecologico per via dell’utilizzo dell’energia solare.

Quali sono stati i principali progetti di Arcadia? Arcadia 85 è stato lanciato nel 2010. E’ stata la prima imbarcazione del cantiere e ha rappresentato un punto di svolta nel design nautico. Lo yacht si distingue per le sue linee uniche e l’approccio eco-sostenibile grazie all’energia solare, anticipando tendenze che sarebbero diventate più comuni negli anni successivi. La sua concezione di slow navigation ha enfatizzato il benessere e l’armonia con la natura, proponendo un’alternativa ai tradizionali yacht di lusso caratterizzati da consumi elevati. Un altro progetto significativo è stato l’A96, realizzato in collaborazione con il designer Igor Lobanov. Questo yacht incarna il concetto di benessere, integrando elementi naturali e forme accoglienti. Pellegrino ha descritto l’A96 come un’opera che riesce a trasmettere un forte senso di contatto con la natura, riflettendo la filosofia di Arcadia Yachts di creare imbarcazioni che non siano solo belle, ma anche rispettose dell’ambiente. Sotto la direzione di PellegrinoArcadia Yachts ha implementato innovazioni tecnologiche significative, come una nuova carena per migliorare le performance dell’imbarcazione. L’A85 ha visto l’introduzione di una carena derivata dallo Sherpa 80, permettendo velocità fino a 24 nodi con consumi ridotti rispetto alla media del settore.

Secondo Pellegrino la nautica da diporto non dovrebbe essere vista solo come un settore elitario, ma come una parte vitale dell’economia italiana, capace di generare occupazione e ricchezza. La sua visione include il supporto per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie e per il finanziamento delle attività legate alla nautica. Nel 2023 l’azienda ha fatturato quasi 19 milioni di euro. Attualmente dà lavoro a 150 persone e ha in portafoglio ordini per 30 milioni. Pellegrino è l’amministratore unico, figlio di un armatore. Prima di dedicarsi al settore navale la famiglia si occupava di plastica. Si tuffò nella produzione navale grazie ad un amico di famiglia. La sede dell’azienda e a Torre Annunziata, in provincia di Napoli e si estende per circa 47 mila metri.

Riproduzione: corrierediarezzo.it

Lascia un commento