A che punto è l’operazione Unicredit-Commerzbank? Potrebbe non andare in porto e a dirlo è il CEO della banca di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, nel corso di un’intervista a Bloomberg TV in occasione del Forum di Davos.
Il numero uno di Unicredit ripercorrendo le tappe dell’acquisizione della tedesca Commerzbank, si dice sorpreso della reazione del governo tedesco e ha sostenuto di non voler affrettare un’eventuale acquisizione e di essere disposta ad allontanarsi. Ma in ogni caso attende l’esito delle elezioni tedesche.
Orcel: “Commerzbank? Potremmo allontanarci”
“Dato che le emozioni sono quelle che sono, aspettiamo le elezioni (…) Aspettiamo che le cose si calmino e poi avremo l’opportunità, allora di parlare di percezioni, di parlare di fatti, di verità di cifre, di parlare dei meriti dell’accordo”, ha spiegato Orcel.
“Le fusioni e acquisizioni aggiungono valore se sono fatte alle condizioni giuste, al momento giusto e nel modo giusto. Altrimenti, statene alla larga”.
La Germania andrà alle urne il mese prossimo dopo il crollo della coalizione di governo del Cancelliere Olaf Scholz alla fine dello scorso anno. Alla domanda se sarebbe disposto a lasciare la partita, Orcel ha risposto: “Sì, certo”.
Da settembre, la Commerzbank è stata oggetto di una febbrile speculazione dopo che UniCredit ha rivelato di aver acquisito il 9,5% della seconda banca tedesca, acquistando parte della quota direttamente dal governo tedesco. UniCredit controlla circa il 28% di Commerzbank e ha già annunciato che chiederà l’approvazione delle autorità di vigilanza per una partecipazione fino al 29,9%.
Cosa ne pensa il governo tedesco
La Germania, tuttavia, non ha trattenuto le sue critiche alla possibile avanzata di UniCredit, descrivendo il mese scorso le mosse del creditore italiano come “non coordinate e non amichevoli”.
“Quello su cui siamo perplessi è il comportamento non trasparente, opaco della banca di cui si parla, Unicredit. Perché siamo fermamente convinti che le opa ostili non sono una via di successo per le banche sistemiche”, ha ribadito il ministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies, prima della riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. Orcel ha dichiarato che la furia di Berlino lo ha sorpreso.
“Commerzbank è stata la prima telefonata che abbiamo avuto al mattino per fare il punto della situazione”, dopo aver acquisito un’importante partecipazione. “Da lì si è passati alla sorpresa. Immaginate la nostra, e poi si è passati all’ostilità o all’opacità”, sottolinea Orcel. “Siamo stati invitati, in realtà, dal governo, in quanto unici strategici ad acquistare la loro quota”.
Sabato, il Financial Times ha riferito di un piano di taglio di migliaia di posti di lavoro presso la banca tedesca.
Interpellato sulle notizie di queste potenziali perdite di posti di lavoro, Orcel ha dichiarato: “Ci sono molte aspettative e molte affermazioni su ciò che avverrebbe con una combinazione che non è stata ancora offerta perché non ci siamo ancora seduti”. Ma ha difeso la necessità di “efficienze” nel settore bancario, in modo che il denaro risparmiato possa essere utilizzato per reinvestire in alcune aree.
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