Sarà lanciato nei primi giorni del 2024 il primo studio mai realizzato sul panorama software italiano, «Italian Tech Landscape», e c’è anche un pizzico di Puglia, dal momento che l’idea è stata voluta da Max Brigida, nato e cresciuto a Manfredonia (Fg), founder dell’Ecosistema Software Italiani. L’indagine, in collaborazione con Assosoftware ed altri attori del panorama Tech Italiano, ha l’obiettivo di esplorare la forza e la diversità nel settore della tecnologia nel nostro Paese, mettendo in luce punti di forza, diversità e potenziale di crescita delle singole aziende e promuovendo il Made in Italy.
Nello studio sono rappresentate più di 30 categorie, dalle soluzioni di intelligenza artificiale all’e-commerce, dalla sicurezza informatica, a Internet of Things, HR, Business Intelligence.
Di seguito alcune dichiarazioni di Max Brigida:
«L’idea nasce dallo stesso principio e missione di Software Italiani, creare un ponte tra i software made in Italy e le aziende. Da un’indagine che ho portato avanti nel 2022 è venuto fuori che solo il 18% delle aziende italiane utilizza software del nostro Paese, ed è circa un milione e mezzo di euro all’anno di spesa media che finisce fuori dai nostri confini. Se calcolassimo questo dato su 4 milioni di PMI si parla di 4.7 miliardi di euro che vanno all’estero. Sono dati decisamente spaventosi, ma dipendono dal fatto che il panorama software italiano non è noto: ecco da dove arriva l’idea di un progetto di divulgazione e di visibilità».
«Il DESI (indice dell’economia e della società digitali) ha inquadrato l’Italia al 18esimo posto su 27 nazioni per digitalizzazione, e dobbiamo dire grazie alla fattura elettronica che abbiamo solo noi in Europa o saremmo fra gli ultimi posti. Siamo ultimi nel continente in quanto a laureati nell’ambito delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, terzultimi per popolazione con competenze digitali di base. Lascio ai lettori le considerazioni».
«Portiamo un grande ritardo su tutti, ma nell’Intelligenza Artificiale ci stiamo difendendo bene, così come nella crescita di start-up innovative»
«Ho voluto fortemente che il movimento nascesse in Italia, e la Puglia è una delle regioni che sta crescendo di più in innovazione e tecnologia, grande polo di attrazione anche grazie alla spinta dei fondi comunitari ben distribuiti. I dati confermano che la crescita è esponenziale e la liquidità alle micro-imprese è garantita. Inoltre tanti talenti dal Nord e dall’estero stanno arrivando per restare: i panorami bellissimi, dal Gargano al Salento, offrono un ecosistema quasi unico per una sola regione, e aziende e professionisti possono lavorare in remoto, prediligendo la qualità della vita».