Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto Pnrr, che punta su contrasto alle frodi, responsabilizzazione degli enti attuatori, alloggi universitari, messa a punto della governance, spinta alla digitalizzazione. Il nuovo tutto per velocizzare l’attuazione del piano, che ora conta anche i fondi di RepowerEU, potenziando le sinergie e il coordinamento («È un modo per avviare una fase di responsabilizzazione complessiva da parte di coloro quali sono chiamati» a partecipare alla spesa del Pnrr – ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto in conferenza stampa dopo il cdm).
Ma il decreto contiene anche le norme per la sicurezza sul lavoro. Norme che hanno la sostanza della stretta. Arriva infatti dal primo ottobre 2024 la patente a “crediti” per la sicurezza sul lavoro. Il sistema dei crediti – si parte con trenta – riguarda imprese e lavoratori autonomi che per operare ne devono avere almeno quindici. Il sistema è descritto nella bozza del provvedimento, varato dal Consiglio dei ministri. In mattinata il Governo ha incontrato le parti sociali.
«Dopo 16 anni introduciamo la patente a punti che svilupperemo con il supporto delle parti sociali e le organizzazioni di categoria dell’edilizia, con l’obiettivo di far crescere questo percorso e inserire altre attività» ha sottolineato la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera alle norme sulla sicurezza sul lavoro nel decreto Pnrr, sottolineando che ora «l’attenzione specifica» è posta sui cantieri.
In particolare, stando alle misure previste dal nuovo provvedimento sono tenuti al possesso della patente aziende e lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili temporanei o mobili. La patente è rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio; l’adempimento, da parte del datore di lavoro e dei lavoratori degli obblighi formativi; il possesso del Durc, del Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale. La patente con una dotazione inferiore a 15 crediti non consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili. Per l’impresa o il lavoratore autonomo privi della patente o con un numero di crediti inferiore a 15 scatta la sanzione amministrativa a 6mila a 12mila euro. Insomma: il meccanismo della patente a crediti nell’edilizia ricorda un po’ quello della patente a punti nella guida, con la decurtazione dei punti in caso di violazione delle regole del Codice della strada. Durante la riunione del Consiglio dei ministri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dovrebbe tenere un’informativa su quanto è accaduto in alcune manifestazioni nei giorni scorsi, dopo le polemiche sulla gestione dell’ordine pubblico.
Ma il piatto forte del provvedimento sono le misure in materia di sicurezza sul lavoro. Nella bozza del decreto Pnrr viene spiegato che la patente a punti per la sicurezza sul lavoro potrà essere decurtata di 20 punti in caso di morte del lavoratore (-15 crediti per un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale e -10 crediti per un’inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni) ma si potrebbe anche sospendere la patente «fino a un massimo di 12 mesi». Ancora: «Nei casi infortuni da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi. L’ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento di cui al presente comma deve riportare i crediti decurtati. Gli atti ed i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione superiore a 20 crediti», si legge ancora nella bozza del provvedimento. I crediti decurtati, si legge ancora, «possono essere reintegrati» a seguito della frequenza di corsi.
In generale, i benefici normativi e contributivi sono condizionati all’assenza di violazioni compresa la tutela la salute nei luoghi di lavoro, il rispetto dei contratti collettivi. il diritto ai benefici è riconosciuto in caso di successiva regolarizzazione degli obblighi contributivi e assicurativi e violazioni accertate. Inoltre al personale degli appalti e subappalti si applica il trattamento economico non inferiore quello previsto dai contratti collettivi nazionali maggiormente applicati nel settore oggetto di appalto negli appalti dei servizi il committente è obbligato in solido con l’appaltatore entro un anno dalla cessazione dell’appalto a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi e contributivi previdenziali dovuti anche se si ricorre alla somministrazione di prestatori di lavoro nei casi di appalto e di distacco.
Si delinea dunque una stretta sul lavoro nero e le irregolarità negli appalti, dopo la tragedia di Firenze, con cinque operai che hanno perso la vita nel grave incidente sul lavoro che si è verificato il 16 febbraio intorno alle 9, in via Mariti, sul cantiere del nuovo centro commerciale Esselunga, nell’area dell’ex Panificio militare.
Tra le proposte, ha anticipato la ministra del Lavoro Marina Calderone, c’è quella di reintrodurre «il reato penale per l’interposizione illecita di manodopera», ovvero nei casi in cui la manodopera viene somministrata senza che ci sia un contratto di appalto regolare e un distacco di personale regolare. nella nota pubblicata dal governo al termine della riunione del Consiglio dei ministri, si parla di «disposizioni di natura repressiva (sanzioni penali – in luogo delle sanzioni amministrative, frutto di una precedente depenalizzazione, per le ipotesi di somministrazione fraudolenta di lavoratori, utilizzazione illecita di lavoratori, somministrazione abusiva con sfruttamento di minori».
Nel 2016 c’è stata la depenalizzazione (con il decreto legislativo n. 8/2016) e da allora è prevista solo una sanzione amministrativa. L’intenzione del governo, ha spiegato Calderone, è quella di tornare indietro. La somministrazione illecita «è uno dei reati più commessi» nell’ambito degli appalti, ha ricordato la ministra, e soprattutto in un settore come l’edilizia, dove più alto è il rischio di incidenti, bisogna intervenire ponendolo «sotto la massima attenzione».
Il decreto prevede inoltre misure per il rafforzamento del personale ispettivo. Arrivano altri 766 ispettori del lavoro. In particolare, si tratta di 466 assunzioni che saranno sbloccate (sulla base di un vecchio concorso) e di 300 nuove assunzioni.
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